UNO STEMMA PER TUTTI
Tutti, Nobili e Non Nobili, possono possedere uno Stemma Araldico che si compone essenzialmente di uno Scudo al cui interno vi sono le Figure Araldiche che distinguono una Famiglia da un’altra.
PROGETTAZIONE e REALIZZAZIONE EX NOVO di Stemmi Araldici Personali (detti impropriamente Borghesi) disegnati a mano e successivamente rielaborati e Computer per essere salvati in 4 diversi tipi di formato grafico, da utilizzare per:
1) per biglietti da visita, carta intestata, adesivi, anelli chevalier, timbri, sigilli, brochure, depliant, siti web, ecc.
2) una successiva Colorazione a Computer
3) come base per la realizzazione di un Dipinto a Olio su Tela.
Le Fasi del Lavoro sono le seguenti:
– Consulenza per la Progettazione dello Stemma
– Creazione dello Stemma disegnato a mano, quindi rifinito a Computer
– Invio via mail della prima bozza del Lavoro
– Approvata la bozza, si realizzano le modifiche fino ad arrivare all’approvazione finale del Disegno.
SPEDIZIONE Via Mail per gli Stemmi realizzati a Computer e Tramite Corriere UPS per gli Stemmi dipinti a Olio.
GUIDE DI RIFERIMENTO: Per vedere quali Libri e Manuali Araldici utilizziamo per seguire le Regole Araldiche seguite questo link.
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VEDIAMO NEL DETTAGLIO COME SI PROGETTA UNO STEMMA PERSONALE:
LO SCUDO E LE FIGURE INTERNE:
Lo Scudo è la parte principale di ogni stemma e deve sempre stare al centro della composizione. In aggiunta si possono inserire una Pergamena e altri Ornamenti Esterni.
La Parte Interna dello Scudo si chiama Campo e questo può essere riempito senza essere diviso, oppure essere suddiviso in più parti.
Prima di decidere quali Figure volete inserire, dovete scegliere la Forma dello Scudo (cliccate qui) e se dividere la parte interna oppure no (cliccate qui). In entrambi i casi dovete anche valutare la miglior Posizione delle Figure all’interno dello Scudo (cliccate qui).
TIPI DI FIGURE E SIGNIFICATO:
Le Figure devono raccontare graficamente la vostra storia, le aspirazioni, le qualità, il temperamento, gli ideali, le Tradizioni vostre e della vostra Famiglia o del suo Capostipite.
Potete scegliere le Figure rifacendovi alla vostra storia di famiglia, alle vostre “imprese” personali, al vostro mestiere, a un soprannome, alle vostre ambizioni, a una caratteristica fisica, a quelle che considerate le vostre qualità, alla vostra terra natia, ecc. Potete creare anche un’arma parlante o alludente usando una figura che rappresenti il vostro cognome (per esempio vi chiamate Gatto, Croce, ecc.) oppure si richiami a esso (5 spighe per il cognome Campi, ecc.) .
Per quanto riguarda il significato delle Figure usate negli stemmi antichi, va detto che i dizionari di araldica non vengono aggiornati almeno dal 1907, in quanto la Neonata Repubblica Italiana (1948), ha abolito la Consulta Araldica Reale, senza crearne una nuova che potesse occuparsi di seguire e lasciar evolvere l’Araldica Personale. Nonostante, quindi, le forme culturali e politiche siano cambiate l’Araldica Italiana, pur senza una guida, ha continuato ad andare avanti, cosicché da una parte si stanno aggiungendo sempre nuove figure artificiali, chimeriche e naturali, dall’altra alcune figure più antiche non vengono più scelte per il loro significato araldico consolidatosi nei secoli precedenti, ma per motivi nuovi e diversi. Nei Dizionari di Araldica per esempio, la Torre, indica “antica e cospicua nobiltà”, perché in passato solo le famiglie potenti potevano possederne o farsene fabbricare una, cosa abbastanza anacronistica nella nostra epoca, ma che non può e non deve impedire a chi lo desidera di volere una Torre nel proprio scudo in rappresentanza della Torre di famiglia andata perduta, in ricordo del borgo natio, come simbolo del proprio temperamento, oppure acome allegoria della caparbietà umana di sfidare i propri limiti in una continua tensione verso la ricerca della Conoscenza e/o del mondo dello Spirito, ecc. Prima di scegliere una Figura sarà quindi sempre bene consultare in primis i vecchi Dizionari Araldici, per capire quali significati essa raccolga fino ai primi anni del XX secolo, per poi ampliare la ricerca, se necessario, ad altri tipi di dizionari iconografici, mitologici, simbolici, ecc.
ELEMENTI ESTERNI VIETATI E CONSENTITI
Di base lo Scudo presenta una Pergamena per il Motto o il Nome di Famiglia, ma può presentare anche altri Elementi Esterni. In passato elementi esterni come Corone, Elmi con collare (posti in determinate posizioni), Galeri, Trofei d’Armi, Decorazioni Cavalleresche, Capi (concessioni o benemerenze), Scudetti di altre famiglie all’interno del proprio scudo, Collari e Croci accollate allo Scudo (rappresentanti particolari dignità di alcuni Ordini Cavallereschi), Manti, servivano a indicare le Imprese del Capofamiglia e la sua Classe Sociale in modo da distinguere, a vista, lo Scudo di un Nobile, da quello di Ecclesiastico, di un Ordine Religioso, di una Città, di un Cavaliere o di una Famiglia Non Nobile distintasi per meriti particolari.
Gli Stemmi Personali, non possono quindi fregiarsi di tutti quegli Ornamenti Esterni specifici degli Stemmi Nobiliari, Civici, Militari e Religiosi, come le Corone, il Galero, gli Elmi d Nobile, ecc.
L’ELMO: in Italia venne concesso di timbrare gli Stemmi dei Non Nobili con uno speciale Elmo, solo in caso di comprovata Distinta Civiltà, cioè solo in quei casi in cui era possibile dimostrare di avere particolari requisiti, ovvero: possedere uno stemma da oltre cento anni, tramite documenti e rappresentazioni su monumenti pubblici, edifici di famiglia, oggetti, essersi distinti per censo, ceto e cariche ricoperte, non aver esercitato Arti Meccaniche per almeno tre generazioni, ecc.
Con l’abolizione della Consulta Araldica (che è durata dal cioè dal 1869 al 1948) non esiste più un ente che possa vigilare e aggiornare le regole alla vita moderna. L’uso dell’Elmo in uno Stemma Non Nobiliare deve comunque corrispondere a una esigenza che abbia delle motivazioni, di conseguenza vi sono diverse soluzioni da prendere in esame:
1) in caso di recupero di uno Stemma di Distinta Civiltà si può usare il particolare Elmo prescritto dall’ultimo Regolamento vigente. Abolito il Regno il Regno in favore della Repubblica non è stato infatti più possibile registrare nuovi Stemmi Nobiliari, ma neanche di Distinta Civiltà o di Cittadiananza.
2) la creazione di uno stemma appartenete a un membro di un’Ordine Cavalleresco, ancora operante, che possa fregiarsi del titolo di Cavaliere con annessa onorificenza.
3) la creazione di uno stemma in stile medievale con elmo a becco di passero e scudo inclinato, oppure rinascimentale per coloro che si dedicano con passione e serietà alla Rievocazione storica.
4) Elmetti militari per coloro che effettivamente prestano servizio nelle varie sezioni dell’esercito.
CIMIERO: Al posto dell’Elmo si può scegliere un Cimiero o un ornamento esterno da mettere al posto dell’Elmo come le Piume.
CORNICI BAROCCHE, SOSTEGNI E TENENTI: Gli Scudi possono essere sagomati, collocati all’interno di cornici barocche, oppure essere sorretti da Figure Esterne dette Sostegni (o Tenenti). Quest’ultime non sono assolutamente obbligatorie e servono più che altro per inserire figure secondarie che non entrano nella composizione interna dello scudo, ma sono comunque importanti a livello personale e delle quali non si vuole fare a meno. Dato che l’uso dei Sostegni deriva dall’Araldica Inglese, dove vengono usati solamente dalle Famiglie Nobili più importanti e anche in Italia il loro utilizzo è raro, il loro utilizzo deve avere valide motivazioni personali.
I LIMITI DEL BUON GUSTO:
Anche se la Consulta Araldica del Regno d’Italia non esiste più e quindi non può vigilare sulle Regole Araldiche, si cerca comunque di utilizzarle anche oggi, come linee guida.
Il fatto che non esista più un organo di vigilanza, capace anche di aggiornare le vecchie regole, porta molti a forzarle. In questo caso è necessario sapersi dare dei limiti e cercare di non eccedere appellandosi al proprio senso etico ed estetico. Non si possono accettare richieste impossibili come aggiungere una corona da nobile, un capo imperiale, o una corona da cavaliere ereditario, se la vostra famiglia non è Nobile e/o non ha mai goduto di certe concessioni nel periodo del Regno d’Italia, in quanto si tratterebbe di compiere un falso storico, allo stesso modo è meglio evitare di caricare eccessivamente lo Scudo di figure interne ed esterne. Lo Scudo deve infatti risultare limpido, semplice, perfettamente leggibile a colpo d’occhio. Se lo si affolla con troppe immagini, diventerà caotico e pesante. In poche parole il vostro Stemma deve essere facile da “ricordare”.
Pensate agli Stemmi più antichi, come erano semplici e incisivi. Oppure immaginate il vostro Stemma su un Anello. Riuscite a capire l’immagine impressa sopra?
IL MOTTO:
Un motto deve essere una massima concisa, una sintesi del proprio credo personale o degli ideali che guidano la propria famiglia. Può anche essere l’espressione sintetica di un evento che ha reso celebre la Famiglia.
La cosa migliore è creare un proprio motto ex novo, ma se ne può anche cercare uno già esistente, quando questo non sia specifico di una Famiglia, come, per esempio, una massima latina antica.
Per un fatto estetico e anche perchè un motto ha la forma di una breve sentenza, se lo si crea non dovrebbe superare le 3 parole (tra sostantivi, preposizioni, verbo e verbo essere sottinteso).
2 parole sarebbe la cosa migliore. Se si arriva a 3 dovrebbero essere comunque corte.
Ecco alcuni esempi e una pagina di Motti Araldici (Segui Link) da cui trarre ispirazione:
Ad infinitum – All’Infinito
Amor vincit omnia – L’amore vince tutto
Cum grano salis – Con un pizzico di sale, con un po’ di prudenza
A cruce salus – Dalla Croce la Salvezza
Acta non Verba – Fatti non parole
I COLORI:
I colori in araldica sono 7, con alcune aggiunte speciali (vedi Pagina sui colori). Hanno un significato simbolico e personale in base a cui vengono scelti, ma è comunque necessario conoscere la regola per combinarli correttamente insieme, ovvero la Regola di Contrasto dei Colori (clicca qui).
REGISTRAZIONE E SALVAGURDIA DELLO STEMMA
Coloro che desiderano salvaguardare legalmente il proprio stemma possono rivolgersi a un notaio oppure (alternativa più economica) utilizzare il timbro postale come convalida. Dato che in Italia gli Stemmi araldici personali vengono equiparati ai Marchi d’Impresa, se si vuole utilizzare il proprio stemma anche come logo di una associazione o di una azienda è necessario registrarlo all’Ufficio Brevetti e Marchi che ora rimanda all’EUIPO, Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale.
Per Dovere di cronaca ricordo che se si vuole registrare un Nuovo Stemma di Famiglia Non Nobile con l’Elmo e le Piume per poter apparire in un Armoriale storico, come Famiglia di Distinta Civiltà, nella società contemporanea esistono delle Associazioni Araldiche che li registrano nei loro Albi Privati, basandosi comunque sulle stesse regole dei 100 anni e tutto il resto (documenti, fama, costumi, non aver esercitato arti meccaniche, ecc.). Ovviamente non si tratta del Registro Araldico storico, vero e proprio, che come abbiamo detto in Italia non esiste più. Ribadiamo che si tratta di Associazioni Private che cercano di colmare un vuoto creatosi dalla poca lungimiranza della neonata Repubblica nel 1948, e non di un Ente di Stato autorizzato e unico. C’è anche chi ricorre alla registrazione del proprio stemma nell’ufficio araldico di uno Stato Straniero, come la Repubblica del Sudafrica, che ha valore in tutti i Paesi del Commonwealth, ma ovviamente non ce l’ha in Italia. In ogni caso si comparirà in armoriali moderni privati, che in futuro potrebbero avere un valore storico, come in fondo accadeva un tempo nell’Italia delle Signorie, prima dell’Unità del paese e la creazione della Consulta Reale.
ESEMPI DI STEMMI REALIZZATI E REALIZZABILI
Stemma Araldico di Cavaliere della Repubblica Italiana | Stemma Araldico di Cavaliere dell’Ordine Repubblicano di Vittorio Veneto
Stemma Araldico Personale ed Esoterico, con cornice barocca e due stemmi pendenti dai festoni
(lo stemma di destra è personale, quello di sinistra nobiliare, di famiglia)
STEMMI ARALDICI PERSONALI
Stemma Araldico in Stile Antico e Stemmi Araldici con solo Scudo e Pergamena
Stemma Araldico Personale con rimandi alla passata Nobiltà di cui si sono perse le fonti (a sinistra) | STEMMA ARALDICO PERSONALE ISPIRATO AL MITICO AGNELLO VEGETALE DELLA TARTARIA [Stemma Araldico ispirato all’Agnello Vegetale della Tartaria (in latino “Agnus scythicus” o “Planta Tartarica Barometz”) è una pianta mitologica, originaria dell’Asia Centrale, partorita dalla fantasia dei viaggiatori medievali per spiegare l’esistenza del cotone e di certe piante sconosciute in Occidente. Si riteneva che questa prodigiosa pianta fosse in grado di produrre come frutti delle piccole pecore, che secondo la leggenda erano collegate alla pianta tramite un cordone ombelicale che permetteva loro di brucare l’erba entro un certo raggio dalle proprie radici. FONTI PER L’AGNELLO VEGETALE DELLA TARTARIA: 1) Illustrazione contenuta nel libro “Magnes sive De Arte Magnetica di Athanasius Kircher del 1860. 2) Illustrazione contenuta in “The Vegetable Lamb of Tartary” del Naturalista Henry Lee del 1887, ispirata a una leggenda attribuita a un viaggiatore inglese del XIV secolo chiamato Sir John Mandeville].
STEMMA ARALDICO GIOCATORE DI GIOCHI DI RUOLO – (ARMA D’IMPRESA) E STEMMA ARALDICO CON ARMI ANTICHE, GRECHE E MEDIEVALI
STEMMI ARALDICI PER AZIENDE
Stemma Araldico Personale e Logo per la Maison di Profumi Malbus Perugia 1416 con simbologia alchemica e legata alla Città di Perugia | Stemma Araldico Personale Logo dell’Azienda Podere Il Poggetto del Chianti di Maria Cristina Grandi e Aldo Gottardo. Riferimenti antichi (la cartina medievale dell’Antica Badia a Montemuro dove si trova l’Azienda) e moderni (uno Schnauzer passante, cioè di profilo con una zampa alzata e tre poggianti per terra).
Stemma Araldico per Etichette per Azienda Agricola e Olio, Stemma Araldico per Apicoltore,
Stemma per Confraternita con la Lancia di Longino nella forma della Lancia Sacra di Ottone I, simbolo del Sacro Romano Impero, custodita presso la Schatzkammer dell’Hofburg di Vienna.
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